Carneficina a Mussomeli: colto da raptus di gelosia, uccide donna di Serradifalco e sua figlia
Scritto da Alberto Barcellona on 31 Gennaio 2020
MUSSOMELI – Ha i contorni di una tragedia enorme quella che si è consumata stanotte nel quartiere di Sant’Enrico.
Un uomo, Michele Noto, 27 anni, ha sparato su figlia Monica Diliberto di 27 anni e contro la madre di lei, Rosetta Misfud 48 anni. L’uomo dopo avere freddato le donne si è tolto la vita nell’abitazione della donna in via Santa Maria Annunziata.
Dalle prime ricostruzioni sembrerebbe che il movente dell’orrendo delitto sia stato determinato da motivi di gelosia. Con la quarantenne il giovane aveva avuto una breve relazione e l’alterco sarebbe sfociato nel duplice femminicidio perché non voleva rassegnarsi alla fine della storia.
In casa viveva pure il fratello che, solo per una fortunata coincidenza, non si trovava a casa e ritornato, insieme a Domenico Castiglione ragazzo di Monica, ha fatto l’amarissima e macabra scoperta.
A dare l’allarme sono stati i vicini di casa che hanno allertato i carabinieri della Compagnia di Mussomeli i quali giunti sul posto non hanno potuto fare altro che costatare l’avvenuta carneficina. Monica era molto conosciuta per la professione svolta: era un’apprezzata estetista. Anche lui era un ragazzo noto, proviene, infatti, da una famiglia di onesti lavoratori, il padre Gero, persona educatissima e stimata, lavora al Comune.
Increduli gli amici del giovane, tutti ripetono in coro che era un ragazzo senza grilli per la testa e disorientate per l’accaduto, le persone che lo conoscevano si chiedono cosa sia scattato nella sua mente per portarlo a compiere un atto così efferato.
I corpi dei tre sono a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Dalle prime indiscrezione pare che per l’omicidio il ragazzo abbia utilizzato un cuscino per silenziare l’arma da fuoco.
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