SERRADIFALCO. LA ZONA ROSSA DA ISTITUIRE IN PAESE? UNA “BUFALA”! IL SINDACO BURGIO: “E’ PROCURATO ALLARME”
Scritto da Alberto Barcellona on 22 Aprile 2020
SERRADIFALCO. LA ZONA ROSSA DA ISTITUIRE IN PAESE? UNA “BUFALA”! IL SINDACO BURGIO: “E’ PROCURATO ALLARME”
SERRADIFALCO. Su WhatsApp sarebbe circolata la notizia che “Asp e Prefettura di Caltanissetta hanno deciso di dichiarare Serradifalco zona rossa” e il sindaco Leonardo Burgio promette: “la prossima “fake news” sarà da me denunciata alla Polizia postale”. Assicurando, subito dopo; “Vi garantisco, con certezza assoluta, che l’autore sarà individuato”. Il primo cittadino, poi, si è rivolto all’ignoto autore “del messaggio che, con un semplice copia e incolla e il suo invio, è divenuto virale”. Avvisandolo che si tratterebbe di “un procurato allarme”. Il tutto in un video su Facebbok (che trovate al termine dell’articolo)
Il sindaco Burgio ha anche invitato “a informarsi bene. A leggere per intero gli articoli di giornale e non fermarsi, invece, al solo titolo”. La “bufala” di “Serradifalco, zona rossa”, infatti, secondo il primo cittadino, avrebbe avuto origine dal titolo di un articolo di stampa. Nel quale era riportato un “post” del movimento ‘A strata nova su Facebook. Che il sindaco ha così riassunto: “E’ stato fatto un parallelo tra il caso del comune di Salemi, dichiarato “zona rossa” in piena emergenza, e quello di Serradifalco. Per poi mettere in guardia, dicendo: Attenti, continuiamo a rispettare le regole. Non è il momento di farci prendere dal facile entusiasmo. Non comportiamoci come se tutto fosse finito. Siamo ancora nella “fase 1”. E, in ogni caso, anche la “fase 2” comporterà delle restrizioni. Per poi chiarire: Non vogliamo fare allarmismo ma far riflettere sul momento che stiamo attraversando”.
Il sindaco Burgio poi, nel correggere “un errore” che, secondo lui, sarebbe contenuto nel post del movimento per la cultura politica, ha operato dei distinguo. Ha sostento il primo cittadino: “A Salemi i casi complessivi sono stati in tutto 25 e non 16. Dato, quest’ultimo, relativo alla situazione attuale e non di partenza. Quasi tutti i positivi sono stati ricoverati in terapia intensiva. I casi non sono collegati, come accaduto a Serradifalco, alla stretta cerchia familiare. A Salemi l’indagine epidemiologica avviata ha portato a valutare gli eventuali contatti avuti dai nuclei familiari coinvolti. Che sono stati ben 25 e non soltanto 3 come a Serradifalco.
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