Quindi la vera sorpresa della giuria di quest’anno – oltre a Emma – è la quota rap, il terzo uomo di “X Factor”. Hell Raton è nato ad Olbia nel 1990 da padre sardo e madre ecuadoriana. Ha vissuto per qualche anno da piccolissimo nella capitale dell’Ecuador, a Quito esattamente, poi il richiamo della terra sarda e il ritorno ad Olbia. Manuel è sempre stato uno spirito indipendente e intraprendente e a soli 21 anni vive per qualche tempo a Londra lavorando come caposala nei ristoranti. Il richiamo della musica è stato più forte, così è tornato in Italia dove nel 2006 ha conosciuto Salmo. Lo stille di Hell Raton hip hop ma anche punk, metal e underground, conquista subito Salmo, che lo coinvolge nella fondazione della Machete Crew, nel 2010. Il primo singolo risale al 2011 con “Multicultural”, il cui video è stato girato a Londra. In realtà Hell Raton si è occupato soprattutto, vista la sua curiosità e la concretezza, degli aspetti manageriali dell’etichetta Machete Empire Records. Figura anche lui nell’album dei record della scorsa estate “Machete Mixtape 4”, che si è piazzato per 8 settimane di fila al primo posto della classifica FIMI/Gfk. Il rapper non si ferma qui. Hell Raton, infatti, ha creato nell’aprile 2019 anche il progetto Machete Gaming sulla piattaforma Twitch. Il suo nomignolo è “Manuelito”, i suoi amici più stretti lo chiamano così.
Dal punto di vista mediatico e televisivo sono state fatte scelte importanti per “X Factor” che dovrà catalizzare su di sé di nuovo l’attenzione, dopo i numeri non certo esaltanti della scorsa stagione. La pandemia ha modificato di fatto già i casting che si sono tenuti via in streaming e da casa. Sembra che comunque ci saranno dei piccoli, ma significativi cambiamenti. “Stiamo lavorando da diverse settimane su X Factor – ci aveva anticipato lo scorso aprile Nils Hartmann -, ci sono alcune ipotesi in campo, non necessariamente legate alle formule del passato. Potremmo pensare a un racconto differente, laddove non fosse possibile realizzare puntate con il pubblico. Il mettere sul piatto molteplici ipotesi per noi è uno stimolo continuo che ci costringe a lavorare con una nuova dimensione del racconto televisivo. Abbiamo già in mente, comunque, delle belle soluzioni”.
Fonte: IlFattoQuotidiano.it