LOS ANGELES. C’era una volta un’immensa biblioteca misteriosa, nel cuore di Barcellona, dentro cui si nascondevano generazioni di amori, tradimenti e atti di coraggio… Le storie di Carlos Ruiz Zafòn, l’autore spagnolo più letto al mondo dopo Cervantes, morto oggi a 55 anni a Los Angeles per un cancro, erano favole meravigliose e appassionanti di libri e delle loro stanze. Aveva raggiunto la notorietà internazionale con «L’ombra del vento», pubblicato in oltre 15 milioni di esemplari e un centinaio di edizioni, primo titolo di un grande progetto letterario, la tetralogia del «Cimitero dei libri dimenticati» al cui centro c’è appunto un’enorme biblioteca. L’ultimo volume è uscito nel 2017 (in Italia lo pubblica Mondadori) e si intitolava «Il labirinto degli spiriti»: «è una metafora – spiegava lui – dell’importanza della memoria e della conoscenza e di come possano cambiare le nostre vite. Siamo sempre a rischio di dimenticare, di vivere esistenze vuote e banali, che restano in superficie… »
Anche se la città dei suoi sogni era Barcellona, Zafòn da anni ormai abitava a Los Angeles vicino a Hollywood per seguire la sua seconda carriera, quella di autore per il cinema. D’altra parte immergersi nei suoi libri è un’esperienza molto intensa, plurisensoriale, spesso simile a un film o a un videogame. Forse per questo, e per il fatto di essere cosi popolare, non era amato dall’intelligenza snob.
Ma lui non se ne curava, anzi era felice quando veniva paragonato ad Alexandre Dumas del «Conte di Montecristo». «Lo adoro – diceva lui – è un gigante del racconto e dell’invenzione. Ha un’influenza profonda sullo storytelling visivo, al cinema e in tv ». Tra i contemporanei, amava soprattutto Stephen King: «è un grandissimo raccontatore. È anche uno dei migliori creatori di personaggi di tutti i tempi e usa in modo molto intelligente i dialoghi» Con King sentiva in comune il fatto di essere sottovalutato per i pregiudizi sulla letteratura di genere e forse anche per il successo commerciale.
Zafòn ha anche scritto, senza alcuno snobismo, libri bellissimi per adolescenti. «Cerco di ricreare la meraviglia che meritano – diceva -. Non sono mai condiscendente, anche perché sono svegli, veloci, a volte ben più intelligenti degli adulti. Si avvicinano alle storie puri di cuore e di mente, lontani dallo snobismo e dalla presunzione che sviluppiamo con gli anni, quando le nostre scelte vengono condizionate dai fattori sociali». Non c’è migliore epitaffio per uno scrittore come lui, che ci ha regalato tanti viaggi meravigliosi in un mondo immaginario: inventava storie per puri di cuore.
Fonte: LaStampa