Un bambino è nato in Vietnam stringendo tra le mani la spirale intrauterina della madre, il contraccettivo che avrebbe dovuto impedirne il concepimento. Gli scatti che testimoniano il fatto – “rarissimo, ma possibile” – sono stati postati online dall’ospedale in cui è avvenuto il parto. Ma Tran Viet Phuong, capo del secondo dipartimento di ostetricia dell’ospedale, dopo che la notizia ha fatto il giro ha spiegato meglio come è andata. In realtà il bimbo e la spirale sono “nati” insieme ma il piccolo non la stringeva tra le mani.
Quando il piccolo è nato, la spirale a rilascio ormonale è uscita dal corpo della madre insieme a lui, racconta Phuong al VNExpress, e “il neonato l’ha presa in mano”. “Dopo che il parto era terminato, ho pensato che l’immagine del bambino che stringe il contraccettivo fosse interessante, quindi l’ho immortalato – dice il dottor Phuong –. Non avrei mai pensato che riscuotesse così tanta attenzione”. Quindi il piccolo aveva sì la spirale tra le mani, ma l’ha afferrata appena nato. E alla domanda se sia possibile una cosa del genere risponde: “Un evento raro ma possibile”.
“La mamma aveva già due figli e da circa due anni portava la spirale”, hanno spiegato i medici dell’ospedale di Hai Phong, “perché non voleva altri bambini. All’improvviso, però, si è ritrovata incinta alla quinta settimana. La spiegazione più probabile è che il dispositivo si sia spostato dalla posizione originale e corretta, diventando così inefficace”.
Non è la prima volta che circola una notizia del genere, sempre seguita da un certo scetticismo. Eppure, spiegano i medici, si tratta di un fatto “rarissimo, ma possibile”. I dispositivi intrauterini sono metodi anticoncezionali sicuri ed efficaci a oltre il 99%, ma resta quella piccolissima percentuale.