«Società forniva mascherine irregolari», farmacisti clienti raccontano
Scritto da Redazione RCS RADIO SICILIA on 8 Febbraio 2023
Caltanissetta – Sono stati alcuni dei farmacisti che quelle mascherine taroccate le avrebbero ricevute come fornitura a spiegare al giudice cosa accadde allora. Era il periodo della piena emergenza covid, quando la situazione era davvero esplosiva. Tant’è che – hanno spiegato gli stessi due farmacisti nisseni chiamati a testimoniare – non avrebbero raccolto particolari lamentele da parte della clientela. Quel periodo era di così tanta apprensione che nessuno si sarebbe accorto di nulla, perché allora, collettivamente, v’era una vera e propria corsa alle mascherine.
Sono state poi le indagini della guardia di finanza a scoprire quella presunta fornitura irregolare di mascherine protettive in arrivo dalla Cina. Del tipo del tipo chirurgiche e “Ffp2” che, secondo l’accusa, e non avrebbero rispettato i criteri di sicurezza.
E per questa vicenda sono stati tirati in ballo due imprenditori che, per gli inquirenti, dolosamente quei presìdi irregolari li avrebbero commercializzati distribuendoli a farmacie non solo del Nisseno ma anche nel capoluogo palermitano.
Contestazioni che sono piovute sul capo del quarantatreenne Raquel Beatriz Mendoza Rivero e il cinquantottenne Sandro Filippo La Porta – assistiti dall’avvocato Michele Micalizzi – uno amministratore e l’altro rappresentante legale della stessa società, finiti sotto processo per rispondere di frode nell’esercizio del commercio, con l’aggravante di avere sfruttato un momento di particolarissima emergenza.
E nei loro confronti, Giuliano Massimo Marrocco, presidente dell’ordine dei farmacisti nisseni, Arnaldo Pilato e il professionista di Palermo, Marco Savoca – assistiti dall’avvocato Dino Milazzo, Martina Vurruso e Giuseppina Restivo) si sono costituiti parti civili.