Fondi per il rilancio delle attività imprenditoriali, nell’area interessata anche a Serradifalco e nei centri nisseni

Scritto da on 11 Marzo 2023

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Il piano per il rilancio delle attività imprenditoriali lambirà anche l’area del Vallone. È frutto di un co-finanziamento del ministero delle Imprese per dodici milioni e della Regione  per dieci milioni per sostenere gli investimenti produttivi sul territorio, da assegnare attraverso l’avviso che sarà pubblicato il 28 marzo. Il nuovo bando sarà gestito da Invitalia

E nell’area di ventitré comuni compresa nella misura, per l’area del Vallone figurano Marianopoli e Montedoro. Per quanto riguarda gli altri centri nisseni l’elenco comprende anche Caltanissetta, Serradifalco, Sommatino, San Cataldo, Delia, Gela, Niscemi, Mazzarino, Butera, Riesi e Santa Caterina .

Ad ufficializzarlo è stato l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo, durante gli incontri alle Camere di Commercio di Gela e Caltanissetta.

«È necessario fare rete – ha spiegato Tamajo – e cerchiamo di accorciare le distanze tra le istituzioni e il mondo delle imprese… stiamo lavorando con grande determinazione, senza guardare a nessun colore politico, cercando di rendere più attrattiva la nostra terra dal punto di vista imprenditoriale e produttivo per il bene della nostra Isola».

E ha poi aggiunto che per quanto riguarda «i territori ricadenti nell’area di crisi industriale complessa il nuovo bando potrà attivare percorsi virtuosi… vogliamo valorizzare investimenti che guardano al futuro e tutelare i lavoratori del comprensorio».

È stato poi specificato che «a beneficiarie saranno le imprese italiane ed estere, incluse società cooperative e consortili e reti di imprese – costituite da un minimo di tre a un massimo di sei  soggetti –  che presentino programmi con spesa ammissibile non inferiore a un milione di euro e di 1,2 milioni per le reti di imprese».

Le attività che potranno ricevere i finanziamenti devono esser legate a investimenti produttivi – nuove unità, ampliamenti, riqualificazioni, acquisto attività – e investimenti nella tutela ambientale nei settori manifattura, servizi alle imprese, estrazione di minerali da cave e miniere, produzione di energia e attività turistiche.

 « Tutti i programmi – è stato ribadito – devono prevedere un incremento dei lavoratori occupati da realizzarsi entro dodici mesi dal termine degli investimenti o il mantenimento dei livelli occupazionali, in linea con quanto previsto dall’accordo di programma che prevede priorità per le assunzioni dei residenti sul territorio che percepiscono misure di sostegno al reddito, dei disoccupati in seguito a procedure di licenziamento collettivo, dei lavoratori delle imprese coinvolte in tavoli di crisi».

E, più specificatamente, è stato prospettato che «i benefici consistono in finanziamenti agevolati, per una quota non inferiore al venti per cento degli investimenti ammissibili, della durata di dieci anni oltre a ulteriori tre anni di preammortamento… contributi “conto impianti” a fondo perduto, calcolati a partire dal finanziamento agevolato concesso e fino a un massimo del cinquantacinque per cento, anche in base a localizzazione, dimensione di impresa, rating, regime di aiuto e contributi “diretto alla spesa” a fondo perduto, relativi alle consulenze e a progetti di innovazione dell’organizzazione e di processo, di formazione e di ricerca e sviluppo sperimentale».

Quanto al programma di investimento le imprese, dal punto di vista finanziario, dovranno sostenerlo per non meno del venticinque per cento.


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