I cambiamenti climatici minacciano (anche) il caffé
Scritto da Alberto Barcellona on 22 Maggio 2023
Il cambiamento climatico ridurrà di oltre la metà la terra disponibile per le coltivazioni di caffè entro il 2100. A sostenerlo è un rapporto del Christian Aid, secondo il quale l’aumento delle temperature e le loro condizioni imprevedibili ridurranno del 54,4% la terra del mondo adatta alla coltivazione del caffè, anche se le temperature globali saranno limitate a 1,5-2 gradi rispetto ai livelli preindustriali.
Yitna Tekaligne, country manager dell’ente di beneficenza in Etiopia citata nel rapporto, ha detto: “Gli africani costituiscono il 17% della popolazione mondiale, ma generiamo solo il 4% delle emissioni di gas serra che hanno causato la crisi climatica. Eppure siamo noi a subire il peso maggiore degli impatti del cambiamento climatico”.
E ha aggiunto: “La nostra industria del caffè è l’export più importante dell’Etiopia e genera un’occupazione significativa. Ma ora è minacciata dai cambiamenti climatici”. L’impatto del cambiamento climatico sulla produzione di caffè è, a parere di Tekaligne, già evidente, anche attraverso gli alti livelli di ruggine delle foglie della pianta del caffè.
David Taylor, senior policy manager della Fairtrade Foundation, ha dichiarato: “Questo rapporto di Christian Aid evidenzia ciò che i coltivatori di caffè Fairtrade ci dicono da tempo: le conseguenze catastrofiche del collasso climatico stanno mettendo in pericolo non solo i loro mezzi di sussistenza, ma anche il futuro della loro coltura popolare. Le comunità agricole hanno un ruolo fondamentale nell’affrontare la crisi climatica e hanno le competenze per affrontarla”.
Tuttavia, troppi piccoli coltivatori di caffè – in particolare quelli senza le protezioni finanziarie offerte da Fairtrade – semplicemente non possono permettersi di farlo, perché il prezzo che ricevono per i loro prodotti è troppo basso.