Un raro Beato Angelico all’asta da Christie’s
Scritto da Alberto Barcellona on 13 Giugno 2023
Una Crocifissione del Beato Angelico sarà uno dei pezzi forti dell’asta Old Masters Part 1 di Christie’s in programma a Londra il 6 luglio. La tavola su legno di pioppo raffigura la Vergine, San Giovanni Battista e la Maddalena ai piedi della Croce.
Datata tra il 1419 e il 1424 del Beato Angelico, viene offerta con una stima tra quattro e sei milioni di sterline. Autenticato da Francis Russell, vicepresidente di Christie’s UK, e pubblicato sul Burlington Magazine nel maggio 1996, il quadro di 60 per 34 centimetri dipinto a tempera su fondo d’oro aveva all’epoca della riscoperta suscitato un grande interesse tra gli studiosi. È solo la terza volta dall’inizio del secolo che un’opera del frate domenicano del Convento di San Marco approda sul mercato: l’ultima fu l’anno scorso, quando la tavola raffigurante San Domenico e le Stimmate di San Francesco, parte di un dittico la cui altra metà è al Detroit Institute of Arts, fu venduta da Christie’s per 4,7 milioni di dollari.
La tavola ora in vendita faceva originariamente parte di un trittico devozionale commissionato da un ignoto committente. Sei storici dell’arte che ne hanno scritto ne hanno collocato la datazione agli anni in cui, dopo il rientro da Cortona, il frate artista dipingeva e pregava nel convento di San Domenico, a mezza costa tra Fiesole e Firenze. Secondo Christie’s il quadro occupa un posto significativo nello sviluppo della pittura fiorentina del Quattrocento: il Beato Angelico è stato uno dei primi pittori ad apprendere la lezione della scultura contemporanea e quest’opera presenta la sua significativa evoluzione nella prospettiva pittorica, in quanto raffigura la croce dritta secondo una prospettiva corretta e logica, senza la falsa aggiunta di una profondità del palo destro della croce come si era soliti fare all’epoca. Non è chiaro, secondo gli esperti consultati dalla casa d’aste, se il committente avesse idea di avere davanti a sé un’opera pionieristica. La tavola, secondo Christie’s, trasmette un’espressione emotiva e una pregnanza amplificata dall’esemplare condizione delle figure che, non essendo state pulite in tempi recenti, offrono allo spettatore del XXI secolo una straordinaria opportunità di sperimentare il senso del colore dell’artista. Quanto alla provenienza, Christie’s pensa che sia stata acquistato da Bingham Baring, il secondo Lord Ashburton, morto nel 1864, e che sia poi passato in eredità attraverso la famiglia.
L’opera è dal 10 giugno fino al 14 luglio esposta a New York prima di tornare a Londra per la mostra che accompagnerà la Classic Week, in programma dal 1 al 6 luglio.