Caltanissetta, in scena al Teatro Regina Margherita la storia dei migranti
Scritto da Michele Bruccheri on 28 Aprile 2024
Nell’ambito della stagione “Dialoghi. Un palcoscenico eclettico”. Successo per lo spettacolo “Sconfinati”. Evento itinerante e interattivo. Domenica 5 maggio, fuori abbonamento, ci sarà “Tata Cettina”
Immaginate di essere per una sera dei naviganti in balìa del mare. Dei migranti per l’esattezza, o anche degli scafisti, e vivere in prima persona per qualche ora il dramma di chi fugge per mare in cerca di un futuro migliore. Nei giorni scorsi, da mercoledì 24 a venerdì 26 aprile, per la stagione “Dialoghi. Un palcoscenico eclettico” (fuori abbonamento) ha approdato al Teatro Regina Margherita di Caltanissetta “Sconfinati”, spettacolo nato da un’idea di Valentina Ferrante e Micaela De Grandi e vincitore del Premio Sicilia di scena.
Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Biondo di Palermo in collaborazione con Banned Theatre, è itinerante e interattivo. Pensato per un numero limitato di spettatori. Gli attori in scena (Valentina Ferrante, Micaela De Grandi, Federico Fiorenza, Luca Fiorino e Ramzi Harabi) hanno accompagnato il pubblico in un vero e proprio viaggio nel quale si sono intrecciate storie e testimonianze autentiche, raccolte durante le interviste realizzate ai migranti arrivati in Europa e sopravvissuti lungo le rotte del Mediterraneo.
L’intento di “Sconfinati” è stato ed è quello di far vivere agli spettatori, nella maniera più realistica possibile, le sensazioni, gli stati d’animo e le paure di chi affronta l’ignoto in cerca di un futuro migliore. Chiunque potrà provare sulla propria pelle quei sentimenti di speranza, sfiducia e sgomento che si alternano nel cuore di uomini coraggiosi ed ignari e di donne sole, giovani madri fragili e fortissime, spesso in attesa dei loro bambini, in balìa di quel mare amniotico che lotta per una nuova vita ma che spesso inghiotte nelle profondità più buie ogni vita possibile.
Donne ed uomini che hanno attraversato il deserto e subìto le violenze più crude e per i quali quel viaggio spesso è l’inizio di un’ennesima schiavitù. Il pubblico viene quindi viene condotto da attori-scafisti e attori-migranti attraverso vari spazi del teatro nella simulazione del mercato di esseri umani nel deserto, nel dramma delle carceri libiche e poi “invitato” a salire sul palcoscenico-imbarcazione dove sperimenta la traversata in mare con l’ausilio di videoproiezioni (di Giovanna Mangiù) e soundscapes (di Armando Nilletti).
Lo spettacolo si conclude con due finali possibili, stabiliti di volta in volta: lo sbarco sulla terraferma e la speranza di una vita possibile in un luogo che possa accoglierli, oppure il naufragio con la barca che si inabisserà tra i neri flutti del mare aperto.
Ad ogni replica lo spettatore non saprà mai cosa aspettarsi, proprio come il migrante che intraprende il cammino e non conosce il suo destino.
La stagione “Dialoghi. Un palcoscenico eclettico” prosegue domenica 5 maggio con lo spettacolo per ragazzi, fuori abbonamento, “Tata Cettina”.
MICHELE BRUCCHERI
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