Caltanissetta: un restauro architettonico conservativo per consolidare la scalinata Silvio Pellico

Scritto da on 12 Maggio 2024

“Avevamo ragione noi di Italia Nostra”, scrive il professor Janni (presidente regionale di Italia Nostra Sicilia). Ripercorre i vari passaggi che ci sono stati nel tempo. Ecco la nota integrale

“Avevamo ragione noi di Italia Nostra: alla scalinata Silvio Pellico serve un restauro architettonico conservativo”. Titola così la nota stampa, diramata nelle scorse ore, il professor Leandro Janni, presidente regionale di Italia Nostra Sicilia.

Ed articola il suo ragionamento: “Nel luglio del 2022, quando l’attuale Amministrazione comunale di Caltanissetta intendeva realizzare il progetto di una ‘scala mobile’ all’interno della scalinata Silvio Pellico, Italia Nostra, decisamente contraria, avanzò proposte alternative finalizzate alla tutela e alla valorizzazione dello storico monumento nisseno”.

“E dunque scrivemmo: «Non si placano, a Caltanissetta, le critiche, le opposizioni al progetto di una ‘scala mobile’ che il Comune intenderebbe impiantare lungo la storica, monumentale scalinata Silvio Pellico. Un meccanismo che, a parere della Soprintendenza e dell’Amministrazione comunale, non intaccherebbe la parte architettonica, visibile e fruibile della scalinata, perché in parte in galleria, in parte occultata dalle strutture (i ‘capanni’) facenti parte del monumento. Ma noi dissentiamo da queste valutazioni».

Lesione apparsa nel cantolale destro del capanno

Ed ancora: «Di certo appare assai inopportuno e rischioso, se non inutile e dannoso, collocare un trasportatore-elevatore funzionale allo spostamento di persone e di impiantarlo proprio lungo questa scalinata e non in altro sito analogo e prossimo ma architettonicamente meno importante. E magari più utile, più funzionale. E ribadiamo: a chi parla di ‘offesa’ ad un monumento cittadino, noi di Italia Nostra diciamo che già in passato la scalinata Silvio Pellico è stata offesa con un sistema di illuminazione, a parer nostro improprio (oggi in abbandono), che ha sfregiato l’integrità della gradinata, ma anche con la scriteriata piantumazione di alberi di Magnolia nei piani di riposo del peculiare manufatto. Insomma: che fare, in alternativa al progetto proposto dall’Amministrazione comunale? La risposta appare scontata: un progetto di restauro conservativo della scalinata Silvio Pellico. Ricordiamo, tra l’altro, che la scalinata fu realizzata più di cento anni fa su terreno di riporto».

«Pertanto, dopo le necessarie verifiche sullo stato di fatto, sulle criticità del manufatto e i conseguenti interventi di consolidamento, andrebbero poste in essere quelle azioni utili, funzionali a una riconfigurazione chiara, coerente, eliminando tutto ciò che impropriamente è stato aggiunto o modificato nel corso del tempo. Dunque, va realizzato un restauro architettonico strutturale e conservativo e che esalti la fruizione e la percezione della scalinata. E infine, è necessario che l’Amministrazione comunale vieti categoricamente il parcheggio di camion, auto e moto davanti alla scalinata, in basso, e nella splendida piazzetta che la precede, in alto, lungo la via Francesco Crispi».

Janni conclude il comunicato stampa: “In questi primi giorni di maggio del 2024, un’ampia, preoccupante lesione strutturale si è manifestata nel cantonale destro del ‘capanno’ in basso della scalinata Silvio Pellico, a conferma del fatto che avevamo ragione. Pertanto, ribadiamo che andrebbe realizzato un restauro architettonico conservativo finalizzato a consolidare la struttura del monumento e ad esaltarne la fruizione e la percezione. Altro che scala mobile”.

MICHELE BRUCCHERI

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