San Cataldo, “La violinista ucraina” di Mariella Buono approda a Palermo

Scritto da on 27 Maggio 2024

Prestigiosa presentazione presso la sala Mattarella (Regione Siciliana). Previsti il sindaco Comparato, il dirigente Salvatore Graziano e il giornalista Michele Bruccheri. Moderatrice Francesca Mezzatesta

La locandina

Presentazione del nuovo romanzo di Mariella Buono dal titolo “La violinista ucraina”. In una prestigiosa location: la sala Piersanti Mattarella (Regione Siciliana) – Piazza del Parlamento – a Palermo. È in calendario per sabato prossimo, primo giugno. Un evento culturale di notevole spessore.

Edito dalla Casa Editrice In. Edit S.a.s. Bologna di Lorenzo Franzoni, il volume dell’autrice sancataldese vanta la prefazione di Giuseppe Di Forti (presidente di Sicilbanca e della Fondazione Sicana) e l’introduzione di Gianfilippo Bancheri (sindaco di Delia).

Come da locandina, in apertura sono previsti i saluti istituzionali del sindaco di San Cataldo, Gioacchino Comparato. E poi, le relazioni di Salvatore Graziano (dirigente della Regione Siciliana), Michele Bruccheri (giornalista, direttore responsabile de “La Voce del Nisseno” e di Radio Rcs Sicilia), Maurizio Nicosia (presidente dell’associazione Anffas).

Michele Bruccheri e Mariella Buono

Sarà, ovviamente, presente la scrittrice Mariella Buono e a moderare l’appuntamento culturale sarà Francesca Mezzatesta (critico d’arte storico e letterario). E poi, gli interventi musicali sono a cura del pianista Giuseppe Paul Messina. L’esposizione delle opere d’arte sono a firma di Valentina Mistretta e Pino Badalamenti.

“Non è un libro che può fare cessare la guerra, ma può sensibilizzare i cuori leggendo il dolore di madri, mariti, fratelli, bambini orfani di guerra, che cercano disperatamente di sopravvivere alla guerra – afferma la scrittrice sancataldese –. Avere coraggio fino a mettere a repentaglio la propria vita per garantire la speranza a dei bambini indifesi di salvarli dalle bombe. È quello che ha fatto Karola, la giovane violinista Ucraina”.

E conclude: “Ancora una volta, la forza delle donne brilla nonostante tutto, nonostante la guerra. Ma il destino beffardo la porta a intraprendere un cammino che non avrebbe mai voluto incontrare. Non finirò mai di chiedere pace. La guerra è un crimine e uccidere bambini un sacrilegio”.

MICHELE BRUCCHERI

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