Ieri a Palermo l’arte esoterica in Sicilia tra storia e simbolismo
Scritto da Michele Bruccheri on 17 Gennaio 2025
Un seminario promosso da BCsicilia e dall’Università Popolare. Ben otto incontri. È stato rilasciato, ai partecipanti, un attestato. Tutti i dettagli su Radio Rcs Sicilia
Si è tenuto ieri, presso la Sala Novecento dell’Hotel Joli a Palermo, il secondo incontro del seminario sull’Esoterismo nell’arte promosso da BCsicilia e dall’Università Popolare. Dopo la presentazione di Alfonso Lo Cascio (presidente regionale di BCsicilia), la conferenza dal titolo “Velate verità: l’arte esoterica in Sicilia tra storia e simbolismo” che è stata curata dalla storica dell’arte Daniela Brignone.
L’articolato seminario ha previsto ben otto incontri, con inizio alle ore 16.30 e tre visite guidate: a Noto, a Termini Imerese e a Capo d’Orlando. È stato possibile seguire le lezioni anche in Live streaming.
I successivi incontri: “Architettura dell’invisibile. Geometrie segrete e Ierofanie”, “Il linguaggio ermetico nelle costruzioni medievali”, “La luce nelle architetture medievali”, “L’esoterismo di Dante secondo René Guénon”, “Simboli e alchimia nel Settecento”, “Sul non detto della parola e sulla parola del non detto. Esoterismo e letteratura”.
Alla fine del seminario è stato rilasciato un attestato di partecipazione. Parliamo, brevemente, dell’’esoterismo. Fu una delle mode più diffuse tra l’aristocrazia nel XVIII secolo che, con l’emergere della borghesia nell’Ottocento, raggiunse un’ampia diffusione. Persino viaggiatori famosi, come Goethe, inserirono la Sicilia tra le mete da visitare per incontrare esponenti della massoneria.
Il suo scopo è la ricerca della verità, del divino e il raggiungimento della purezza interiore, tramite un processo di trasmutazione che passa attraverso gradi di perfezione. Gli iniziati ne riconoscevano l’appartenenza dei membri, grazie ai simboli velati inseriti negli affreschi e nelle sculture, segni nascosti nei decori delle sale di rappresentanza o nella statuaria, spesso dislocata nei giardini, che rivestivano un carattere arcano e arcaico.
Essi costituiscono un repertorio che fa leva su un rituale consolidato nei secoli e che affonda le radici nella notte dei tempi. Palazzo Branciforti di Butera e palazzo Celestri di Santa Croce a Palermo, villa Palagonia a Bagheria, il Castello di Donnafugata nel ragusano, costituiscono solo alcuni degli esempi di un fenomeno che, passando attraverso l’assimilazione dei simbolismi del Liberty e le grandi famiglie dei Florio, dei Whitaker, tra le tante, arriva ai nostri giorni e si amplifica grazie a celebri opere permanenti di arte contemporanea.
Daniela Brignone è storica dell’arte e museologa, già docente presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo e l’Università di Catania. Ha conseguito studi presso l’Università degli Studi di Palermo e specializzazioni presso Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Ecole du Louvre, Pontificia Facoltà Teologica e Tor Vergata.
MICHELE BRUCCHERI
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