Serradifalco, quattro anni fa (come oggi) moriva il poeta-minatore Giuseppe Cordaro

Scritto da on 15 Aprile 2025

di MICHELE BRUCCHERI – IL RICORDO. Aveva compiuto 84 anni e, nel tempo, aveva scritto centinaia di liriche. Il sindaco partecipò al funerale indossando la fascia tricolore. Oggi un sorso di memoria a firma del nostro direttore

Giuseppe Cordaro presentato da Michele Bruccheri

Quattro anni fa, come oggi, si spegneva Giuseppe Cordaro. Il poeta-minatore aveva compiuto, nel febbraio precedente, 84 anni. Autore di Serradifalco, delicato e sensibile, venne immediatamente ricordato da La Voce del Nisseno. Diedi subito la triste notizia del poeta “caruso”.

Oggi, dal sito giornalistico di Radio Rcs Sicilia, vogliamo ricordarlo. Abbiamo il dovere della memoria che troppo spesso è corta, faziosa, insipida. Del grande poeta Cordaro, come si sa, custodisco un sacco di ricordi e “non basterebbe un libro per raccontarli tutti”.

In questo breve ma intenso ricordo, accenniamo che frequentemente era mio ospite proprio presso gli studi di Radio Rcs Sicilia. Di fatto, con cadenza mensile, curava una rubrica di poesia all’interno della mia trasmissione radiofonica. E poi era un grande, costante, attento lettore del periodico d’informazione La Voce del Nisseno. Il giornale, in alcune occasioni, l’aveva avuto come protagonista con pagine intere.

Anni fa, come si ricorderà, lo presentai nell’ambito di un intrigante reading poetico promosso dall’eccezionale Giuseppe Petix presso Palazzo Mifsud. Nel 2005, all’interno del primo volume della mia monografia “Ritratti serradifalchesi”, scrissi su di lui.

Disse: “A tredici anni ho dovuto abbandonare la scuola per andare a lavorare in miniera, vi ho lavorato per 23 anni, altri sette anni ho lavorato in cave di pietra. Sono autodidatta, laureato all’Università della Vita…”.

Appena quattordicenne, scriveva già versi. Negli anni ’70 pubblica un libro di liriche: “Realtà e sogni”. Inizia a scrivere anche novelle e racconti. Ma il suo vero, grande amore è la poesia. Partecipa a vari concorsi di poesia e narrativa. Giunge il successo e lui, con proverbiale umiltà, va avanti. I riconoscimenti non sono soltanto a livello regionale e nazionale, ma anche internazionale. Poi pubblica “Sentimenti”. Canta le emozioni, racconta il suo amato paese: Serradifalco. E i serradifalchesi.

Giuseppe Cordaro e Michele Bruccheri

Vinceva sovente e, quindi, era mio ospite alla radio. Scrivevo articoli sul Giornale di Sicilia di cui ero corrispondente da Serradifalco. Era sposato con l’adorata moglie Rosa, dal lontano 1963. Rimase vedovo nell’ottobre 2011. Un dolore inconsolabile. Padre di due figli, Maria Giuseppina e Salvatore, nonno felice, si (e ci) nutriva di versi. Ricordiamo “Radici e Tradizioni” (2008), “…e le stelle stanno a guardare” (novembre 2013). Quest’ultima fatica poetica, ovviamente, la dedicò all’amata moglie.

Centinaia e centinaia di liriche che hanno cantato la vita. La sua morte, quattro anni fa come oggi, fu veramente una pesante perdita umana e culturale. Il sindaco Leonardo Burgio, in occasione del funerale presso la Chiesa Immacolata Concezione, partecipò alle esequie indossando la fascia tricolore “in segno di rispetto per quello che ha rappresentato e ha donato al suo amato Paese”.

Noi, oggi, ancora una volta, nel nostro piccolo, innaffiamo la pianta della memoria e lo ricordiamo con immutato affetto e sincera gratitudine.

MICHELE BRUCCHERI

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