Per Chauvin l’accusa è destinata a essere aggiornata da omicidio colposo a omicidio volontario. Dall’autopsia è emerso che George Floyd aveva il coronavirus ma era asintomatico.
Trump ci ripensa: “L’esercito forse non sarà necessario”
“Forse” non sarà necessario inviare l’esercito per fermare le proteste scatenate dall’uccisione di George Floyd. Lo ha detto il presidente Donald Trump durante un’intervista su Newsmax, condotta dal suo ex portavoce Sean Spicer. “Dipende. Forse non servirà. Anche se abbiamo il forte potere di farlo. La Guardia nazionale è una consuetudine e abbiamo una Guardia nazionale molto forte”, ha detto Trump dopo aver minacciato di ricorrere all’Insurrection Act per usare le forze armate contro i manifestanti.
I militari contro Trump
Un’impostazione che il capo del Pentagono Mark Esper ha dichiarato di non condividere: la legge del 1807 che consente al presidente di usare l’esercito negli Usa dovrebbe essere usata “solo nelle situazioni più urgenti e drammatiche e non siamo in una di quelle situazioni ora” ha detto Esper.
La scelta di Trump è stata criticata anche dal suo ex segretario alla Difesa James Mattis, in una rara e durissima presa di posizione pubblica: “Donald Trump è il primo presidente nella mia vita che non tenta di unire il popolo americano, neppure finge di tentare. Invece tenta di dividerci”. ha detto l’ex capo del Pentagono in una nota a The Atlantic. “Siamo testimoni – ha proseguito – delle conseguenze di tre anni di questo sforzo deliberato, di tre anni senza una leadership matura. Possiamo unirci senza di lui, attingendo alla forza interna alla nostra società civile”. “Quando entrai nell’esercito, circa 50 anni fa, feci un giuramento per sostenere e difendere la Costituzione. Non avrei mai sognato che ai soldati che fanno lo stesso giuramento sarebbe stato ordinato in qualsiasi circostanza di violare i diritti costituzionali dei loro cittadini, ancor meno per una bizzarra foto del commander in chief con a fianco la leadership militare”, ha aggiunto Mattis, riferendosi anche al suo successore Mark Esper.
La risposta di Trump è arrivata su Twitter: “Probabilmente l’unica cosa che io e Barack Obama abbiamo in comune è che entrambi abbiamo avuto l’onore di licenziare Jim Mattis, il generale più sovrastimato del mondo. Chiesi la sua lettera di dimissioni e mi sentii benissimo. Il suo soprannome era ‘caos’, cosa che non mi piaceva, e l’ho cambiato in cane pazzo”.
Dopo Bush e Obama parla anche Carter: “Basta discriminazioni”
“Siamo costernati dalle tragiche ingiustizie razziali”: dopo Obama e George W. Bush scende in campo anche l’ex presidente democratico Jimmy Carter. “Siamo con tutto il cuore con le famiglie delle vittime e con tutti coloro che si sentono disperati di fronte all’onnipresente discriminazione razziale e alla crudeltà pura e semplice”, ha affermato in una nota.
Scontri a Brooklyn: tre poliziotti feriti
La notte è passata tranquilla nella maggior parte delle città americane: in molte è in vigore il coprifuoco. Scontri invece a Brooklyn dove un poliziotto è stato ferito da una cltellata al collo e altri due in maniera lieve in scontri nelle ore del coprifuoco: la dinamica degli eventi non è ancora chiara ma sembra che l’uomo che ha attaccato i poliziotti sia stato a sua volta ferito. A New York nella notte sono state arrestate 90 persone, in netto calo rispetto alle 280 di due giorni fa.