“IL MOVIMENTO ANTIMAFIA: VITTORIE E SCONFITTE”. TERZO INCONTRO “CITTADINANZA ATTIVA” CON IL SOCIOL OGO PETIX. ASSOCIAZIONE CULTURALE FEDERICO II
Scritto da Alberto Barcellona on 9 Giugno 2020
“IL MOVIMENTO ANTIMAFIA: VITTORIE E SCONFITTE”. TERZO INCONTRO “CITTADINANZA ATTIVA” CON IL SOCIOL OGO PETIX. ASSOCIAZIONE CULTURALE FEDERICO II
E’ in programma alle 17,30 di venerdì, 12 giugno il terzo e ultimo seminario di formazione a distanza sulla “Cittadinanza informata e responsabile” tenuto dal sociologo Pasquale Petix e organizzato dal”Centro culturale Federico II”. Il tema del terzo incontro è “Il movimento antimafia: vittorie e sconfitte”. Per seguire il quale occorre collegarsi al link https://meet.jit.si/ASS.CULTURALE.SICILIA FEDERICO II
Gli incontri sono stati organizzati in vistab della Festa della della Repubblica. Sulla quale riflette il sociologo Petx: “La Repubblica compie 74 anni. Oggi ci troviamo immersi dentro una fase storica caratterizzata dal disorientamento e dalla preoccupazione per gli effetti provocati della pandemia prodotta dal Coronavirus. Anche se l’UE ha deciso di mettere in campo misure di finanziamento per 750 miliardi di euro, la gente non si aspetta un altro mondo, solo una realtà più attenta ai valori che contano a partire dal lavoro e dalla salute. Forse arriverà un’epoca basata sulla responsabilità individuale (e comunitaria) per poter affrontare con le “armi mentali” giuste il futuro da riprogettare. Un cambiamento di percorsodiverso rispetto a quel 2 Giugno del 1946 quando l’Italia voltò la pagina monarchica macchiata dal fascismo.
La nascita della Repubblica avvenne con il voto dei sostenitori della Repubblica (54,3%) contro i favorevoli (45,7%) alla Monarchia. L’Italia risultò divisa: il nord repubblicano e il mezzogiorno monarchico. L’esito del voto venne proclamato dalla Corte di Cassazione il 10 giugno 1946 e il giorno successivo tutta la stampa riferì con il dovuto risalto la notizia.
Nella notte fra il 12 e il 13 di quel mese di giugno, nel corso della riunione del Consiglio dei ministri, il presidente Alcide De Gasperi, dopo aver preso atto dei risultati del Referendum, assunse le funzioni di capo provvisorio dello Stato repubblicano. L’ex re Umberto lascerà volontariamente il paese pochi giorni dopo, diretto a Cascais in
Portogallo. Abbandonò l’Italia senza attendere la definizione dei risultati e la pronuncia sui ricorsi che comunque saranno respinti dalla Corte di Cassazione. Subito dopo il referendum, l’Italia registrò alcuni “focolai di dissenso” con scontri – provocati dai monarchici delusi – che a Napoli produssero vittime.
Quel 2 giugno del 1946, insieme con la scelta sulla forma dello Stato, gli italiani scelsero anche i componenti dell’Assemblea costituente chiamata ad elaborare e approvare la nuova carta costituzionale. Nel corso della sua prima seduta l’Assemblea costituente elesse a capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola, con 396 voti su 501 (al primo scrutinio).
Con l’entrata in vigore della nuova Costituzione, il 1° gennaio 1948, De Nicola assunse per la prima volta le funzioni del Presidente della Repubblica. Fu un passaggio importante per la storia dell’Italia contemporanea dopo il ventennio fascista. Nello stesso anno, nel mese di maggio, il Parlamento eleggerà Luigi Einaudi capo dello Stato e sarà il primo Presidente della Repubblica che completerà il settennato così come previsto dalla nuova Costituzione
repubblicana.
(Foto “La Voce del Nisseno”)