Nessuna allerta meteo e 110 millimetri di pioggia caduti in pochi chilometri quadrati, un fatto mai avvenuto in anni recenti. Aghi di pino e sacchi della spazzatura che in pochi minuti hanno otturato tutte le vie di fuga dell’acqua. Nessun sistema di prevenzione attivato per far defluire il traffico e aprire i tombini.

Miscelare il tutto ed ecco spiegata la tragedia di ieri pomeriggio a Palermo, con due probabili dispersi nel sottopasso di via Leonardo da Vinci e decine di persone che si sono salvate nuotando tra il fango sotto il viadotto all’altezza di viale Lazio e viale Regione Siciliana. Con un rimpallo di responsabilità adesso tra Comune, Amap e protezione civile regionale che lascia il tempo che trova di fronte a un allagamento in un tratto che da decenni si allaga comunque non appena piove.

Di certo c’è la protezione civile non ha emanato alcun avviso di allarme meteo, ma solo un bollettino che segnalava per ieri «precipitazioni da isolate a sparse, a prevalente carattere di rovescio o temporale, nella seconda parte della giornata, con quantitativi cumulati da deboli a moderati » . E per giunta solo per l’area Est di Palermo e non per la parte verso Trapani che ha subito le precipitazioni maggiore: « Sì è vero, non è stato un evento previsto — dice il capo della protezione civile regionale Salvo Cocina — il nostro bollettino dava allerta gialla e non per tutta la città. Le centraline hanno registrato una bomba d’acqua in una cella precisa su viale Regione siciliana, con 100- 110 millimetri di pioggia. In via Belmonte Chiavelli, altra zona sensibile, i millimetri di pioggia sono stati meno della metà.
Non era insomma un evento prevedibile in questa portata. Ma da considerare c’è il tema della manutenzione ordinaria di alcune zone delicate su tombini e caditoie e qualche carenza in viale Regione diciamo che c’è».
La competenza della manutenzione per il rischio piogge è dell’Amap. Ma da Palazzo delle Aquile sottolineano che senza allarme non scattano le misure di prevenzione: « Con allerta meteo Rap e Amap puliscono tutta la circonvallazione con spazzatrice — dicono dal Comune — Amap fa inoltre una verifica dei tombini e delle griglie dei sottopassi con controllo su presenza di immondizia. In questo caso non sono state fatte perché non c’era alcun allerta meteo. Solo alle 15 le squadra di emergenza di Amap sono intervenuti dove era possibile».
Ieri nei sottopassi allagati i vigili del fuoco e i tecnici della protezione civile comunale hanno trovato aghi di pino e sacchi dell’immondizia. Tanto che per tirare fuori l’acqua si sono perse ore nonostante quattro squadre della protezione civile regionale: «Non avendo sfogo l’acqua tornava indietro giù e abbiamo dovuto scaricarla in aree lontane e non è stato facile», dicono dalla Regione.
Rimane un elemento: la manutezione delle caditoie non è sufficiente, anzi da anni si parla di un piano di sistemazione delle reti idriche in viale Regione ma non c’è alcun progetto in merito e questo spetterebbe a Comune e Amap.
I sottopassi di viale Lazio o via Leonardo da Vinci si allagano inoltre puntualmente anche con meno millimetri di pioggia. Ieri con 110 millimetri è stato toccato u record: «Il sistema va in difficoltà anche con 20- 40 millimetri di pioggia, occorrerebbe una rete nuova», sussurrano alcuni tecnici dell’Amap. Ma su questo fronte non c’é nulla, né un piano né un progetto.
C’è infine un ultimo elemento che riguarda i mezzi di soccorso. Nonostante alcuni nuovi acquisti di mezzi per i vigili del fuoco, in tutta Palermo è in servizio un solo mezzo anfibio che ieri ha fatto la spola tra i due sottopassi di viale Regione. È normale che in una città che tra residenti e pendolari ospita giornalmente anche un milione di abitanti ci sia a disposizione dei vigili del fuoco e della protezione civile solo una macchina anfibia?
Da: LaRepubblica