Regione Sicilia, la sfuriata del dirigente: «Qui non vuole lavorare nessuno»

Scritto da on 31 Luglio 2020

Regione Sicilia, la sfuriata del dirigente: «Qui non vuole lavorare nessuno»

Una disposizione che ha per oggetto prima il lavoro, poi le ferie alla Regione siciliana non s’era mai vista. Effetto dei nervi saltati al dirigente dell’assessorato all’Energia, l’ingegnere Salvatore D’Urso, stanco di sentirsi ripetere da due settimane che i moduli per i fondi europei non si possono caricare per assenza di personale, che le richieste contributi dei Comuni vanno rinviate a ferie concluse, che sono sospesi gli arretrati Ape, Paesc, Poc, Pac e cos via lungo le ermetiche sigle di ogni pratica. Ma allora vero che qui non vuole lavorare nessuno, sbottato dando eco alla recente battuta del governatore Nello Musumeci, a sua volta irritato con buona parte dei suoi tredicimila dipendenti: Qui l’80 per cento dei lavoratori si gratta la pancia.

BLOCCO FERIE FINO A FERRAGOSTO

Uno sfogo legato alla polemica sullo smart working che nella versione sicula si sarebbe tradotto in un dolce far niente. Almeno, stando alla autorevole interpretazione del datore di lavoro, appunto il presidente della Regione. Al quale adesso arriva la conferma del disastro intercettato dall’ingegnere D’Urso. Dopo settimane in giro per corridoi deserti, scrivanie vuote e telefoni che squillano invano, l’ingegnere ha buttato gi la circolare dello scandalo. Al fine di sostenere la critica situazione economica regionale attraverso lo smaltimento arretrato delle pratiche in corso di istruttoria, si dispone, con decorrenza immediata, la sospensione per il personale tutto di tutti i congedi ordinari concessi ed in itinere, demandandosi la fruizione a far data dal 15 agosto 2020.

SINDACATI TUTTI UNITI

E noi dobbiamo tornare a lavorare fino a Ferragosto? Il quesito echeggia in questo scorcio di fine luglio volando fra allarmati whatsapp, con parolacce incastonate nei commenti su Facebook. Fino alla nota ufficiale di tutti i sindacati uniti per l’occasione nella difesa del diritto costituzionale alle ferie, anche per ragioni psicologiche, come sintetizza con ironia lo stesso D’Urso. Deciso a resistere rigettando la richiesta del passo indietro: Dopo quattro mesi a casa, si permettono di dire che “psicologicamente” non sono pronti a lavorare? Cose da pazzi.

LA SFERA PSICOLOGICA

L’ironia e la rabbia del dirigente non sono ovviamente condivise dai segretari di Cigl, Cisl, Uil e dal vertice del Sadirs. Appunto, le sigle sindacali scese in campo con la nota ufficiale: Per completezza si fa presente che il diritto alle ferie annuali ispirato da ragioni che traggono origine dall’esigenza di tutela dell’integrit fisica e dello stato di salute (art. 32 della Costituzione italiana) comprensivo anche di quello afferente alla sfera psicologica, tra le altre cose messa a dura prova in un periodo contrassegnato dall’attuale emergenza sanitaria. Ma forse proprio il riferimento alla sfera psicologica finir per alimentare le battute sui regionali. Col rischio di confondere nel calderone chi lavora sul serio con furbetti e pigri.

Fonte: Giornaleilmaredigitale


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