- CORONAVIRUS FASE 3
Secco no del ministro della Salute, Roberto Speranza, all’allentamento a bordo dei treni delle misure di contenimento dell’epidemia da coronavirus, annunciato ieri con una serie di precisazioni da parte del Mit. E con una nuova ordinanza ribadisce l’obbligo del distanziamento e l’obbligo dell’uso di mascherine. “È giusto – scrive Speranza su Facebook – che sui treni restino in vigore le regole di sicurezza applicate finora. Non possiamo permetterci – dice Speranza – di abbassare il livello di attenzione e cautela. Per questo ho firmato un’ordinanza che ribadisce che in tutti i luoghi chiusi, aperti al pubblico, compresi i mezzi di trasporto, è e resta obbligatorio sia il distanziamento di almeno un metro che l’obbligo delle mascherine. Questi sono i due principi essenziali che, assieme al lavaggio frequente delle mani, dobbiamo conservare nella fase di convivenza con il virus”.
Mit. Sui treni a lunga percorrenza. Resta tuttavia “esclusa la possibilità di utilizzare i sedili contrapposti (c.d. faccia a faccia) nel caso in cui non sia possibile garantire permanentemente la distanza interpersonale di almeno un metro, ferma restando la possibilità di derogare a tale regola qualora i passeggeri siano conviventi nella stessa unità abitativa. Come pure è obbligatorio l’uso di mascherina e l’autocertificazione di ogni passeggero”, aveva precisato una nota del ministero dei trasporti. Il comunicato riferisce che, “in coerenza con tutte le linee guida sui sistemi di trasporto nel Dpcm del 14 luglio e con le deroghe previste per il trasporto aereo vigenti secondo il dpcm di giugno” è invece “consentito derogare al distanziamento interpersonale di un metro, a bordo dei treni a lunga percorrenza, nei casi in cui l’aria a bordo venga rinnovata sia mediante l’impianto di climatizzazione sia mediante l’apertura delle porte esterne alle fermate, i flussi siano verticali e siano adottate procedure al fine di garantire che le porte di salita e discesa dei viaggiatori permangano aperte durante le soste programmate nelle stazioni, nonché nel caso in cui siano adottati specifici protocolli di sicurezza sanitaria, prevedendo in particolare la misurazione, a cura del Gestore, della temperatura in stazione prima dell’accesso al treno e vietando la salita a bordo in caso di temperatura superiore a 37,5 °C”. Inoltre, dovranno essere “disciplinate individualmente le salite e le discese dal treno e la collocazione al posto assegnato, che in nessun caso potrà essere cambiato nel corso del viaggio, al fine di evitare contatti stretti tra i passeggeri nella fase di movimentazione”. Nell’autocertificazione ogni passeggero dovrà specificare: di non essere affetto da Covid-19 o di non essere stato sottoposto a periodo di quarantena obbligatoria di almeno 14 giorni; di non accusare sintomi riconducibili al Covid-19 quali, a titolo esemplificativo, temperatura corporea superiore a 37,5°C, tosse insistente, raffreddore e di non aver avuto contatti con persona affetta da Covid-19 negli ultimi 14 giorni; l’impegno a rinunciare al viaggio e a informare l’Autorità sanitaria competente nell’ipotesi in cui qualsiasi del predetti sintomi emergesse prima del viaggio o si verificasse entro otto giorni dall’arrivo a destinazione i servizi ferroviari utilizzati”. “Le misure in vigore dal 14 luglio”, si legge ancora nel comunicato, “sono state subordinate alla presentazione di un idoneo piano organizzativo presentato da parte dei gestori. Come su tutti i mezzi di trasporto le eventuali deroghe alle restrizioni rimangono soggette alle misure di prevenzione già testate nei mesi scorsi, durante l’emergenza sanitaria”.
Capienza. Il ritorno al 100% della capienza era stato reinserito ieri per i treni ad alta velocità scatenando subito polemiche. Tornavano infatti ad essere acquistabili tutti i posti a sedere, secondo quanto prevedeva l’allegato del Dpcm di luglio, a condizione che siano ottemperati alcuni obblighi: autocertificazione all’atto dell’acquisto del biglietto in cui si dichiara di non essere affetti da Covid-19 né di essere stati a contatto con persone colpite dal virus, misurazione della temperatura (limite 37,5 gradi) prima di salire sul treno, mascherina obbligatoria da sostituire per i viaggi superiori alle 4 ore. Il piano prevedeva che progressivamente, se la situazione sanitaria non fosse peggiorata, anche l’estensione della misura anche agli Intercity.
Fonte: metronews.it