Dolci tipici siciliani: Crocette e Spine Sante, cosa sono e dove trovarli.
Scritto da Amazing Cooking on 3 Agosto 2022
Quando pensiamo alla pasticceria tradizionale siciliana e pensiamo al contributo fondamentale e all’arte culinaria che si è creata nei suoi conventi, la potremmo definire come “pasticceria conventuale”. Quest’arte fiorì nelle strutture religiose, con ricette che spiccano per le sue caratteristiche uniche ed incomparabili in termini di aromi, sapori e colori.
Le monache benedettine del monastero di Santa Croce a Caltanissetta realizzavano pasticcini che ricordavano la “Santa Spina” (Spina Santa), e la “Croce” (Crocetta), in ossequio allo strumento del loro martirio. Queste due specialità venivano offerte ai notabili ospitati nella struttura o date in dono per ringraziare dei servizi o dei favori ricevuti.
La Spina Santa veniva prodotta annualmente in occasione della Settimana Santa, e la Crocetta di Caltanissetta veniva prodotta in occasione della festa della Santa Croce, il 14 settembre.
Questa usanza non nasceva per scopi commerciali, ma per la necessità delle monache di ricambiare in modo elegante e significativo favori e servizi ricevuti dall’esterno. Successivamente si è trovato un modo per mantenerla, grazie allo scambio (baratto) di materie prime in cambio del prodotto finito.
Nel 1908 le monache dovettero lasciare Caltanissetta e con loro “partirono” le loro specialità.
Dopo la partenza, gli abitanti del paese non seppero più nulla dell’esistenza di questi dolci. Almeno tre generazioni locali sono cresciute senza avere la minima idea che queste due specialità dolciarie fossero mai esistite.
Negli ultimi anni si è svolta una vera e propria ricerca su antiche ricette tradizionali e sono tornate alla luce queste due particolari specialità: La Crocetta e La Spina Santa.
Gli ingredienti utilizzati nella Crocetta sono quelli tipici del Nisseno utilizzati all’inizio del secolo scorso. Si utilizzavano mandorle, zucchero e limoni dolci, arance o altri frutti del territorio.
La Crocetta è prodotta in due varianti: limone ricoperta con zucchero a velo o con sopra arancia e pistacchio tritato.
Anche gli ingredienti utilizzati nella Spina Santa erano tipici dell’area nissena. Si utilizzavano mandorle pelate, purea di mele cotogne e gelsi dolci, zucchero e miele, albume d’uovo e scorza di limone e arancia grattugiate, oltre al cioccolato fondente, introdotto per la prima volta all’inizio dell’800 a Caltanissetta.
Per gustare la Spina Santa in tutti i sensi si consiglia di mangiarla partendo dalla parte con la marmellata per poi finire con il gusto del cioccolato fondente che coccola il palato: sottigliezze che possono fare la differenza nella vostra “degustazione”.
Entrambi i dolci sono preparati con l’utilizzo di materie prime di alta qualità, farina di grano tenero rigorosamente biologico dell’area nissena (Russello e Timilia o Maiorca). Il grano maiorcone (maiurcuni), è una particolare varietà di antico grano tenero siciliano a grano bianco che veniva utilizzato proprio per la preparazione dei dolci.
Oggi la ricetta continua ad essere un segreto: è nota solo a quattro donne di fede del sestiere di Santa Croce, cui è stato affidato il compito di tramandare la tradizione, e al pasticcere che l’ha riportata alla luce, iniziato dalla testimonianza orale di un abitante del luogo, che ha raccontato di una tradizione tramandata di madre in figlia di una ricetta per un antico dolce nisseno.
Ora a voi la scelta, se preferite la Spina Santa o la Crocetta, o magari entrambe, ma in ogni scelta troverete sempre i sapori magici delle antiche ricette siciliane.
Vi suggeriamo di abbinare questi buonissimi pasticcini ad un ottimo dessert al vino passito siciliano, per gustare una spruzzata di autentico sapore Siciliano in bocca!!!
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