Marlene Kuntz, nostro disco “empatico” senza rinnegare passato
Scritto da Alberto Barcellona on 11 Ottobre 2022
“Non abbiamo più tempo, gli effetti dei cambiamenti climatici riguardano noi, non i nostri figli o i nostri nipoti.I Marlene Kuntz da un anno sono impegnati con Karma Clima, un progetto itinerante alla ricerca di realtà che sono un modello in materia di eco sostenibilità e in nome del dovere etico di creare un senso di responsabilità verso il mondo che abitiamo e che da qualche settimana è diventato anche un concept album con lo stesso nome. Un disco fortemente green, che affronta con decisione tematiche legate al cambiamento climatico, arrivato a 6 anni di distanza dall’ultimo album in studio e che segna una svolta, soprattutto a livello di sound, nella produzione della rockband piemontese, “senza rinnegare il sound precedente, ma con la consapevolezza di voler perlustrare nuovi territori”. “Oggi come oggi la sostenibilità è un problema che si può affrontare cominciando a fare dei passi, intraprendendo azioni che siano un inizio da mettere una dietro l’altra. In quest’anno di lavori creativamente molto stimolanti, che ci ha portato anche a confonderci con la natura, abbiamo raggiunto un livello che ha una sua chiara identificazione nell’empatia – racconta il gruppo -. Karma Clima è un disco fortemente empatico e poetico, che cerca l’affratellamento e non guarda solo al proprio ombelico. Un’empatia e una coralità che si riflettono nei testi e nella musica. Noi siamo conosciuti per una certa rabbia anche musicale, ma questo tipo di progetto aveva bisogno di concretezza e poesia. Avevamo anche necessità di rompere gli schemi di 30 anni di scrittura musicale: siamo passati dalle chitarre al pianoforte. Con meno rabbia e più coralità”. Cristiano Godano, frontman della band, ha scritto i testi a duemila metri, confrontandosi con la gente del posto e con i pastori che incontrava sui sentieri del Monviso e da cui ha tratto “sagge suggestioni”. “L’idea di un concept di questo tipo – spiega – ha influenzato i testi. Avevo bisogno che fosse molto chiaro che stessimo facendo proprio quella cosa”. Il progetto ha coinvolto anche un’altra artista molto attiva per l’ambiente: Elisa, che i Marlene hanno voluto in duetto per Laica Preghiera. “Lei ha sempre apprezzato il nostro lavoro. E poi ci siamo trovati su una linea comune d’intenti. Da qui è nata anche la partecipazione all’Heroes festival di cui lei è direttrice artistica: abbiamo improvvisato re e speriamo di ripetere ancora questa esperienza di musica che fluisce liberamente, mai uguale a se stessa”. La speranza per contrastare la devastazione che è davanti ai nostri occhi è nelle nuove generazioni “che non si fidano più di noi e della nostra ignavia”. “La tribù di Greta Thumberg e i ragazzi di Fridays for future sono determinati e consapevoli. Nessun consiglio a loro – dice Godano – ma ho idea che si salverà solo chi ha i soldi e potrà rifugiarsi in qualche enclave di ara condizionata”. I Marlene Kuntz sono pronti a “smascherare” il tour di Karma Clima da fine febbraio in avanti, dopo i live che stanno portando nei club. “Nei teatri funzionerà meglio a livello di suono e di strumenti che potremo portare, magari anche un coro. Nei club i Marlene fanno i Marlene e inseriscono qualche pezzo nuovo. Da febbraio puntiamo a dare piena vita al disco”. Intanto il 7 ottobre sono stati anche i primi a portare il rock nella Domus Aurea di Roma, “ben attenti a non fare danni”. Il progetto Karma Clima è stato notato anche dalla Fondazione Symbola, che promuove e aggrega le Qualità Italiane che migliorano il Paese, e inserito come case history di successo nel Rapporto Symbola “Io sono cultura”. “Il confronto può produrre prototipi che possono far scaturire innovazioni non previste. Ed è quello che sta succedendo”.
Bisogna agire ora”.