Colapesce Dimartino annunciano il Club Tour 2023
Scritto da Alberto Barcellona on 8 Marzo 2023
Dopo aver partecipato alla 73/a edizione del Festival di Sanremo con il singolo “Splash” (Numero Uno/Sony Music) – già certificato Disco D’oro – che è valso loro il Premio della Critica Mia Martini e il Premio della sala stampa Lucio Dalla, Colapesce e Dimartino annunciano Club Tour 2023, la tournée in partenza a novembre. I live partiranno da Bologna (23 novembre, Estragon), per proseguire a Napoli (30 novembre, Casa della Musica), Roma (1 dicembre, Atlantico), Venaria Reale (TO) (4 dicembre, Teatro della Concordia) e Milano (5 dicembre, Alcatraz). Se i produttori floricoli sono, comunque, riusciti a mantenere prezzi stabili rispetto allo scorso anno, si segnala un +20% del costo al dettaglio sulla parte commerciale. I prezzi dei mazzetti partono dai 6 euro fino ad arrivare a 10-12 euro mentre le piante, il cui prezzo va in base alla grandezza del vaso, variano dagli 11 fino a 50 euro.
Per far fronte agli effetti del climate change, il vivaismo nazionale sta ora studiando varianti tardive di mimosa che possano soddisfare la grande richiesta in occasione della festività dell’8 marzo.
Nella situazione complessivamente difficile per l’agricoltura a causa di siccità e aumento costi delle materie prime, l’associazione dei Florovivaisti Italiani di Cia segnala un buon livello di export. A causa degli eccessivi costi di trasporto si è, infatti, ridotta l’importazione in Europa di fiori dal Sud America e dall’Africa. La concorrenza di quei Paesi -dove spesso non vengono rispettati i diritti dei lavoratori e si produce con pesticidi vietati nell’Ue- è uno dei gravi problemi della floricoltura italiana. Significativo il caso delle rose vendute nelle catene della grande distribuzione che arrivano per la quasi totalità dal Kenya o delle orchidee, provenienti al 90% da Taiwan.
Cia ricorda, infine, come le vendite di mimosa abbiano tradizionalmente un effetto trainante per la commercializzazione di altre specie di fiori primaverili come anemoni, ranuncoli e margherite, con la possibilità di compensare la riduzione del 25% degli acquisti prodotti floricoli da parte dei consumatori, causata da un’inflazione che da mesi viaggia a doppia cifra.