Beethoven, il ‘verdetto’ del Dna: non fu avvelenato, morì per epatite e alcol

Scritto da on 24 Marzo 2023

Ludwig van Beethoven non morì per avvelenamento. I disturbi gastrointestinali cronici, provocati da possibile celiachia e intolleranza al lattosio, collegati a fattori di rischio genetici per le malattie del fegato, una grave malattia epatica che culminò in una cirrosi, legata al suo frequente consumo di alcol, e l’epatite B che avrebbe contratto negli ultimi mesi di vita, provocarono molto probabilmente la morte Beethoven (Bonn, 16 dicembre 1770 – Vienna, 26 marzo 1827) all’età di 56 anni. E’ quanto ha rivelato il Dna del compositore tedesco che è stato sequenziato per la prima volta, smentendo tra l’altro il decesso per avvelenamento dal piombo. Lo studio, pubblicato su “Current Biology”, dimostra che il Dna di cinque ciocche di capelli – tutte risalenti agli ultimi sette anni di vita di Beethoven – proviene da un unico individuo che corrisponde all’ascendenza documentata del grande musicista dell’Eroica e dell’Inno alla Gioia. L’autore principale dello studio è Tristan Begg, ricercatore di antropologia biologica del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Cambridge. La ricerca, condotta dall’Università di Cambridge, dall’Ira F. Brilliant Center for Beethoven Studies, dall’American Beethoven Society, dalla KU Leuven, da FamilyTreeDna, dall’Ospedale Universitario di Bonn e dall’Università di Bonn, dalla Beethoven-Haus di Bonn e dall’Istituto Max Planck per l’Antropologia Evolutiva, ha scoperto importanti informazioni sulla salute del compositore e pone nuovi interrogativi sulla sua ascendenza e sulla causa della sua morte. Dall’analisi è emerso che il cromosoma Y del compositore non corrisponde a quello di nessuno dei suoi cinque attuali discendenti, che condividono con lui un antenato comune per via paterna: ciò indica che, in qualche momento nel corso delle sette generazioni successive, deve essere avvenuto almeno un concepimento extra coniugale dopo la nascita dell’antenato comune, Hendrik van Beethoven nel 1572.  L’obiettivo principale dello studio era quello di far luce sui problemi di salute di Beethoven, che notoriamente includevano la progressiva perdita dell’udito, iniziata tra i 20 e i 30 anni e che alla fine lo portò a essere funzionalmente sordo nel 1818. Il team ha anche studiato le possibili cause genetiche dei disturbi gastrointestinali cronici di Beethoven e di una grave malattia epatica che culminò con la sua morte. A partire dagli anni di Bonn, il compositore soffrì di “miseri” problemi gastrointestinali, che continuarono e peggiorarono a Vienna. Nell’estate del 1821, Beethoven ebbe il primo di almeno due attacchi di itterizia, sintomo di una malattia epatica. La cirrosi è stata a lungo considerata la causa più probabile della sua morte. Il team di scienziati non è riuscito a trovare una causa definitiva per la sordità o i problemi gastrointestinali di Beethoven. Tuttavia, hanno scoperto una serie di fattori di rischio genetici significativi per le malattie del fegato. Hanno anche trovato prove di un’infezione da virus dell’epatite B che si sarebbe manifestata nei mesi precedenti la morte del compositore.  Il professore Tristan Begg ha dichiarato: “Dai ‘libri di conversazione’ di Beethoven, che utilizzò nell’ultimo decennio della sua vita, possiamo supporre che il suo consumo di alcol fosse molto regolare, anche se è difficile stimare i volumi consumati. Sebbene la maggior parte dei suoi contemporanei sostenga che il suo consumo fosse moderato per gli standard viennesi dell’inizio del XIX secolo, non c’è un accordo completo tra queste fonti, ed è probabile che questo consumo ammontasse a quantità di alcol oggi note come dannose per il fegato. Se il suo consumo di alcol è stato sufficientemente intenso per un periodo di tempo abbastanza lungo, l’interazione con i suoi fattori di rischio genetici rappresenta una possibile spiegazione della sua cirrosi”.

Il team di ricerca suggerisce anche che l’infezione da epatite B di Beethoven potrebbe aver determinato la grave malattia epatica del compositore, esacerbata dall’assunzione di alcol e dal rischio genetico. Tuttavia, gli scienziati avvertono che al momento non è stato possibile determinare la natura e la tempistica di questa infezione, che avrebbe influenzato notevolmente la relazione con la malattia epatica di Beethoven, e allo stesso modo avvertono che la vera portata del suo consumo di alcol rimane sconosciuta.


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