A Caltanissetta lo spettacolo “La Grande Menzogna” di Claudio Fava
Scritto da Michele Bruccheri on 11 Settembre 2023
In scena stasera al Parco Archeologico Palmintelli. È interpretato dall’attore siciliano David Coco. Narra il depistaggio che seguì l’eccidio di via D’Amelio dove morì Paolo Borsellino e la sua scorta…
Al Parco Archeologico Palmintelli, stasera, va in scena lo spettacolo “La Grande Menzogna” di Claudio Fava. L’ultimo lavoro teatrale dell’ex deputato regionale (è stato anche parlamentare nazionale ed europeo) approda, alle ore 21, a Caltanissetta.
È interpretato da David Coco ed è prodotto da Nutrimenti Terrestri. L’iniziativa è organizzata dall’Amministrazione comunale di Caltanissetta, in collaborazione con l’Ente Parchi di Gela. Uno spettacolo che narra fatti, misteri e contraddizioni che girano attorno al famoso depistaggio…
Il Parco Archeologico Palmintelli è ubicato adiacente al Tribunale di Caltanissetta, luogo in cui si è svolto il processo relativo al depistaggio che seguì la strage di via D’Amelio. Saranno presenti, stasera, la prefetta Chiara Armenia, la questora Pinuccia Albertina Agnello, il comandante dei Carabinieri, Vincenzo Pascale, il comandante della Guardia di Finanza, Stefano Gesuelli, la Soprintendente Daniela Vullo, il sindaco di Caltanissetta, Roberto Gambino, e la sua giunta municipale.
In programma – stasera – “due momenti distinti e complementari”: alle ore 21 un’intervista a Claudio Fava e poi la messa in scena dello spettacolo “La Grande Menzogna” che vede Claudio Fava “firmare anche la sua prima regia teatrale”, precisa una breve nota.
“La pièce indaga il clamoroso furto di verità subito dall’Italia dopo la morte di Paolo Borsellino. Protagonista è lui, il giudice palermitano ucciso nell’attentato di via D’Amelio nel 1992, raccontato non più – com’è sempre accaduto – nel momento della solitudine e della morte, ma nella condizione risolta di chi non c’è più. E può dire, indicare, pretendere”, spiegano dalla produzione.
Protagonista, dunque, David Coco, talentuoso attore siciliano. Lo spettacolo racconta “diciassette anni di inganni, di indagini balorde, di processi viziati, di innocenti condannati all’ergastolo”. Ma – fanno sapere dall’entourage – non vuole essere un’invettiva contro Cosa Nostra e i manovali mafiosi: Borsellino questa volta accusa il “pubblico dei vivi”, la liturgia delle commemorazioni.
MICHELE BRUCCHERI